Cannes 2017: i primi fuochi

Mentre oggi sbarca sulla Croisette uno dei due film della discordia, Okja di Bong Joon-ho, che verrà distribuito da Netflix e che il Presidente Almodovar ha dichiarato che, per questa ragione, non può ambire alla Palma d’oro, proviamo a fare un piccolo sunto delle cose finora passate.

Risultati immagini per fantomes d'ismael fotoIl Festival si è aperto con la proiezione di Les fantômes d’Ismaël di Arnaud Desplechin, presentato Fuori Concorso e accolto freddamente alla proiezione stampa. Il film vanta un cast di prim’ordine tra cui Mathieu Amalric (attore-feticcio di Desplechin e il cui film, Barbara, ha aperto ieri la sezione “Un Certain Regard”), Charlotte Gainsbourg, Marion Cotillard, oltre a Louis Garrel e la nostra Alba Rohrwacher. Tra i film che si contendono la Palma d’oro, invece, grande delusione da parte degli addetti ai lavori per uno dei film più attesi, Wonderstruck del grande Todd Haynes (a Cannes già due anni fa con lo splendido Carol). Il regista, che nelle sue ultime prove si era distinto per un dittico di melodrammi che guardavano al cinema al cinema di Douglas Sirk (Lontano dal Paradiso e, appunto, Carol) tenta con il suo nuovo parto creativo un’incursione nel fantastico e nella letteratura per ragazzi, adattando un libro di Brian Selznick, lo stesso di Hugo Cabret Alternando due storie e due piani temporali e discorrendo di cinema muto e sonoro, è proprio al magnifico film di Martin Scorsese che Wonderstruck sembra inevitabilmente guardare.

Buona accoglienza invece per Loveless di Andrey Zvyagintsev, uno dei due film russi in Concorso. Con il supporto di capitali francesi, Zvyagintsev (Leone d’oro nel 2003 per Il ritorno e vincitore qui a Cannes del premio per la sceneggiatura nel 2014 con il potente Leviathan) racconta la storia durissima di un bambino non amato dai genitori che inizia un viaggio in un Paese ormai alla deriva nel quale incontrerà solo un luogo inospitale, privo di solidarietà e di immoralità. Un attacco frontale che certo non piacerà in patria. Il cinema italiano ha fatto la sua prima comparsa qui alla Croisette con Sicilian Ghost Story di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia, che ha aperto la “Semaine de la Critique” ed è da ieri in alcune sale italiane, ma con una copertura tutt’altro che capillare. Sicilian Ghost Story è l’opera seconda della coppia di registi che proprio qui a Cannes nel 2013 vinsero con Salvo la “Semaine”., ed è ambientato in Sicilia mettendo insieme onirismo e realismo senza nascondere ambizioni autoriali anche se con una propensione narrativa che lascia più di un dubbio.

©RIPRODUZIONE RISERVATA – Ne è consentita esclusivamente una riproduzione parziale con citazione della fonte, Milena Edizioni o www.rivistamilena.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Content is protected !!