“Twin Peaks”, episodi 9-10: affetti speciali

Il cerchio oramai è quasi completo.
Ascolta e presta attenzione
al sogno del tempo e dello spazio.
Adesso tutto viene a galla,
scorrendo come un fiume:
quello che è e quello che non è.
Twin Peaks, episodio 10

 

Dopo avere scompaginato le carte in maniera inattesa e sorprendente con il clamoroso ottavo episodio, dopo il quale nulla sarà più come prima per quanto concerne non solo Twin Peaks ma più in generale l’universo (peraltro tutt’altro che asfittico) delle serie TV, David Lynch infarcisce i frammenti nono e decimo di un surplus di materia narrativa. Dopo la pausa di una settimana, in corrispondenza del 4 luglio, festa dell’Indipendenza statunitense, i due episodi in questione daranno probabilmente soddisfazione a quegli spettatori ossessionati dalla “trama” e indispettiti dai numerosi detour messi in campo dal regista e dal suo co-autore Mark Frost. Un fastidio espresso da taluni, i quali ad avviso di chi scrive ignorano quanto invece questa terza stagione di Twin Peaks, non diversamente dalle altre, tragga linfa vitale proprio da queste deviazioni, da questa percorrenza di numerosi sentieri paralleli, ponendosi ancora una volta ostinatamente fuori dai canoni prestabiliti.

Risultati immagini per twin peaks episodio 9 e 10 immaginiNel fitto susseguirsi di eventi, ancora una volta il Male esplode in tutta la sua ferocia: Richard Horne, il giovane villain già reo di aver investito e ucciso un bambino, uccide Miriam che lo ha denunciato ma lo spettatore è costretto a scoprire con disappunto che l’agente Chad, in combutta con l’uomo, viene da questi incaricato di neutralizzare la lettera che Miriam aveva inviato allo sceriffo; inoltre si apprende che Diane fa il doppio gioco e, fingendo di collaborare con la polizia, riceve invece messaggi dal Cooper malvagio, da poco evaso di prigione mentre, in una fulminea sequenza, Johnny Horne, il fratello disabile di Audrey e figlio di Sylvia e Benjamin, è colto da un raptus suicida e, legato successivamente ad un tavolo dalla madre, nulla potrà fare per salvare la donna dall’arrivo impetuoso di Richard Horne (ancora lui) che la deruba dopo averla minacciata. “È un mondo violento e infiammabile” quello dentro il quale ci muoviamo, come canta il gruppo delle “Au Revoir Simone” al termine del nono episodio, un mondo “che nasconde dentro di sé un cuore selvaggio” come diceva Lula/Laura Dern in Wild at heart, il film di Lynch cui la Giuria presieduta da Bernardo Bertolucci, spiazzando molti, conferì la Palma d’oro nel 1990.

Risultati immagini per twin peaks episodio 9 e 10 immaginiDi fronte a questo dilagare del Male, talvolta lasciato fuori campo come nella sequenza sopra citata dell’assassinio di Miriam, della quale vediamo poi il cadavere con il sangue scuro, quasi nero, che invade il parquet della roulotte in cui alloggia, l’unico tentativo di resistenza sembra essere nella persistenza degli affetti: quello tenero e ingenuo di Andy e Lucy che discutono sull’acquisto di una nuova poltrona, di Bobby Briggs e del suo ricordo del padre Garland nello struggente episodio della visita alla madre che gli consegna un ultimo messaggio cifrato dell’uomo relativo ai due Cooper (chiuso dentro un cilindro metallico, ennesimo involucro che compare nella serie) e rivela al figlio che il padre ha sempre creduto in lui, nonostante tutti lo considerassero uno scapestrato. Ancora, nel dolore di Sylvia Horne per il figlio disabile, nel rapporto intensissimo tra la log lady e il vicesceriffo Hawk che ha per lui un nuovo misterioso messaggio, in quello quasi surreale tra il Cooper buono/Dougie Jones e la confusa moglie interpretata da Naomi Watts che vivono un momento di estasi sessuale, in quello del preside recluso Hastings che racconta alla polizia il suo rapporto con Ruth (del cui assassinio è accusato), il loro tentativo di entrare in un territorio proibito, il loro viaggio nelle Bahamas che non si farà mai più, in quello curioso che sembra nascere tra il brusco Albert e l’impiegata dell’obitorio. Infine, in una sequenza improvvisa e fulminea in cui Gordon Cole (interpretato dal regista) ha un’allucinazione in cui vede una giovane Laura Palmer urlante, perfetta sintesi in cui il regista sembra farsi primo spettatore del mondo da lui creato. Difficile, tra l’altro, immaginare un autore così attento, vicino, rispettoso dei suoi personaggi. Difficile, inoltre, ritrovare alla veneranda età di settant’anni un così profondo amore per il mondo immaginario e immaginifico da lui creato: in questa sorta di panoramica degli affetti, non possiamo dimenticare il più importante di tutti: l’affetto di Lynch per i suoi personaggi, prigionieri (come canta Rebekah Del Rio nella canzone che chiude il decimo episodio) di un mondo nel quale non ci sono più stelle.

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