Un frate e alcuni attivisti brasiliani arrestati in un’area di estrazione mineraria in Zimbabwe
Un gruppo di brasiliani, tra cui Rodrigo Péret, appartenente all’Ordine dei Frati Minori, è stato arrestato venerdì durante una visita a un’area di estrazione di minerali e di diamanti a Mutare, in Zimbabwe. Tre cittadini brasiliani e altre diciannove persone provenienti da Sud Africa, Zambia, Kenya e Uganda sono stati condotti in un autobus dalla polizia locale presso una prigione a 270 chilometri dalla capitale, Harare, al confine con il Mozambico.
L’Itamaraty ha dichiarato che l’ambasciata brasiliana ad Harare è stata già allertata e che “segue il caso per ottenere maggiori informazioni e fornire l’assistenza necessaria”. Non sono state fornite notizie sui dettagli intorno alle condizioni dei brasiliani.
Tra gli arrestati, oltre che Rodrigo Péret, che è anche membro della Commissione Pastorale della Terra a Uberlandia (MG) e fa parte di Franciscans International, ci sono Maria Julia Gomes Andrade e Jarbas Vieira, che si occupano delle questioni legate alle violazioni intorno allo sfruttamento delle risorse minerarie. La BBC brasiliana ha contattato Mercia Andrews, del movimento internazionale per i diritti umani, il People’s Dialogue, già sul posto dove si trova il sito della prigione. Stava accompagnando la missione degli attivisti nella regione di Marange, conosciuta come una delle riserve leader di diamanti a livello mondiale, le cui licenze di esplorazione sono state recentemente rinnovate dal governo dello Zimbabwe. “Disponiamo di informazioni da parte dei residenti in zona, che sono stati rimossi dalle loro case e hanno riferito di abusi e violazioni intorno al diritto di circolazione”, ha affermato Andrews. Gli ufficiali di polizia sarebbero giunti sul posto per prelevare gli arrestati e per portarli su un autobus verso la prigione.
La situazione in generale
Una parte dei residenti della regione era già stata rimossa dal governo presso aree lontane dall’estrazione mineraria, luoghi che hanno anche un significato spirituale per la popolazione locale. Nel frattempo, altre comunità vivono sotto pressione, a causa delle intimidazioni che le vorrebbero lontane dai loro luoghi.
Gli osservatori internazionali indicano una tensione crescente nel paese, che sta affrontando una grave crisi economica e che nel prossimo anno andrà incontro alle elezioni presidenziali. Per il direttore di Human Right Watch in Africa, Dewa Mavhinga, la violenza politica mette in pericolo le elezioni.
“C’è grande preoccupazione a causa del periodo di instabilità politica dello Zimbabwe. Diverse organizzazioni e gli attivisti ad esse legati mobilitano le loro reti per fornire sostegno e solidarietà ai militanti e a tutto il gruppo”, ha detto in una dichiarazione il Comitato in difesa del territorio Fronte al settore minerario, al quale sono affiliati anche due brasiliani. Il presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, è al potere dal 1980. Intanto, gli osservatori stimano che un quarto della popolazione continua ad avere seri problemi per l’accesso alle risorse alimentari.
Fonte del testo: BBC Brasil
Il testo dell’articolo è tratto dalla traduzione di quello pubblicato dal sito della BBC Brasil
Qui il link dell’articolo originale e integrale
Immagine articolo, Mafumo\Irin
Gli arresti sono avvenuti nella serata di venerdì 10 novembre (ora locale). Rispetto alle fonti e alle informazioni di cui disponiamo, sarà necessario aspettare fino al giorno 11 per ricevere nuove e, si spera, confortanti notizie. Confidiamo in sviluppi positivi per le prossime ore.
Rivista Milena esprime solidarietà a Rodrigo Péret, autore di alcuni articoli pubblicati sulla rivista, e agli altri attivisti tratti in arresto. Parliamo di persone che impiegano la loro perizia professionale, la loro dedizione, la loro stessa vita per denunciare gravi violazioni e affiancare movimenti e uomini impegnati per la conquista di diritti fondamentali.