Il Mangianastri – Nirvana\Smells Like Teen Spirit
di Alfonso Tramontano Guerritore
Sui piedi, senza ostacoli, persino la pioggia sembrava non esserci. Da un paese all’altro, superando le reti stradali e gli incroci, sotto i cordoli, con i rumori vicinissimi tra le spalle e l’orecchio, nella notte dove i passi non si vedono, o nell’aria precoce delle mattine, provando a diventare un movimento. Un cammino o una corsa. Il giorno diventa indifferente, e non si disegna per sembrare diverso dagli altri, e non è più bello o più cupo, più triste o più solo. Si tratta, per decidere della tua sorte, camminatore. Si concorda dove fare preda della tua distrazione, completando una missione che non oppone resistenza. Poi si sceglie un luogo, e i cacciatori, per forza di cose, cominciano a disorientarsi. E’ tutto giusto e perfetto per calare la rete, per chiudere un sacco e travolgere una figura a cui nessuno, per forza di cose, sembra badare. Non te ne accorgi neanche tu, che c’è una intera panoramica di animali, muti e silenziosi, preda del proprio ritmo, così altro che non si sente. A meno che tu non abbia una uguale forma di empatia. Una musica interiore che può essere diversa, ma sempre interiore, profonda, che ci arriva chiunque. Solo a volerlo. Solo a chiudere una finestra per affondare, finalmente, in un mondo meno ostile.
Hai quindici anni. Hai vent’anni. Hai cento anni. Sei solo e libero. Almeno per il tuo tragitto. Per la tua metro. Per il tuo corridoio di alberi fino a scuola. Per la tua visita al cimitero. Per il quartiere più desolato. Per la fermata deserta. Piove. E’ notte. Fa caldo. Comunque vada hai una voce con te. Un rumore che arriva sotto la pelle. E’ semplice. Hai una cuffia sulle orecchie. E una canzone adolescente che tutto può.