“Loro 1” di Paolo Sorrentino: i ragazzi dello zoo di Arcore

Immagine correlataSiamo nel 2006. Berlusconi è all’opposizione, il Milan non vince più, ma allo stesso tempo un nutrito gruppo di persone continua ad ambire a lui, a quest’uomo ancora così potente. In particolare, una coppia di pugliesi arraffoni, Sergio Morra e usa moglie Tamara, imbastisce una serie di traffici a base di coca e di prostitute per attirare l’attenzione dell’allora Cavaliere. Tanto da riuscire a insediarsi nella villa di fronte a quella del Biscione in Sardegna. Lui, però, è alle prese con la moglie Veronica che vuole lasciarlo e con il tradimento di un suo fedelissimo [sinossi].

Risultati immagini per loro 1 tUn esame critico dell’ottavo lungometraggio di Paolo Sorrentino, reduce dalla serie TV in otto puntate The Young Pope, non può prescindere da un’avvertenza: stiamo parlando della prima parte di un’opera che, per quanto concepita fin dall’inizio con l’idea di una doppia uscita nelle sale, consta al momento di un solo segmento di poco più di 100 minuti, che è ben lungi dall’essere compiuto in se stesso. Infatti, nel calderone fin troppo ribollente preparato dal regista napoletano abbiamo già visto affollarsi volti, corpi (soprattutto), personaggi, che hanno dipanato varie microstorie che dovranno (o, in teoria, dovrebbero) trovare il loro compimento nella seconda parte, in uscita nelle sale italiane il 10 maggio. Loro 1 è quasi interamente incentrato sul mondo che pullula, o ambisce a pullulare, attorno all’allora ex-Presidente del Consiglio (siamo nel 2006, quando Silvio Berlusconi si trova all’opposizione del secondo, fragilissimo governo Prodi): vediamo così alternarsi le vicende di Sergio Morra (Riccardo Scamarcio), alias Giampiero Tarantini, che spera di accreditarsi con il Cavaliere sfruttando la sua amicizia con Kira (Kasia Smutniak), una donna bellissima in ottimi rapporti con “Lui” (si tratta di Sabina Began, nota alle cronache come “l’ape regina” del gineceo di Arcore), il ministro Santino Recchia (un insolito Fabrizio Bentivoglio), una sorta di misto tra Sandro Bondi e Giuliano Urbani, assetato di sesso e di potere (sogna infatti di scalzare Berlusconi e prendere il suo posto ma intanto passa il tempo tra coca e puttane), l’impresario Fabrizio Sala, mellifluo talent-scout interpretato da Roberto De Francesco, che altri non è che Lele Mora, poi finito agli arresti per favoreggiamento della prostituzione.

Risultati immagini per loro 1 tDiciamo subito che uno dei tanti punti deboli di Loro 1 sta nel dedicare un’infinità di tempo a questi personaggi in un profluvio estenuante di immagini kitsch nelle quali domina il barocchismo più sfrenato, un apparato discutibile anche dal punto di vista squisitamente estetico, che vorrebbe disegnare un universo umano in cui domina il vuoto ma che diventa alla lunga noioso e stucchevole, con più di una caduta nel ridicolo involontario. Ormai esaurito il fellinismo d’accatto che aveva dominato il fortunato La grande bellezza, con Loro 1 Sorrentino sembra guardare addirittura al Martin Scorsese di The Wolf of Wall Street e di Quei bravi ragazzi. Basti pensare al breve frammento del “casting” delle ragazze da presentare a Berlusconi da parte di Morra, scandita da Jump into the Fire di Harry Nilsson, utilizzata anche dal maestro statunitense nel suo capolavoro sulla mafia americana. Inoltre, in alcune sequenze, tra cui spicca quella della piscina, apoteosi del “cafonal” all’italiana, l’autore de Il Divo sembra avvicinarsi, in maniera probabilmente fortuita, all’Harmony Korine del potente Spring Breakers. Purtroppo, a differenza degli autori citati, lo spirito con cui è osservato il mondo “tamarro” che si vorrebbe rappresentare non riesce mai a farsi scarto, rielaborazione che superi l’adesione, ma rischia di restare intrappolato nella pura tautologia. Inoltre, a peggiorare ulteriormente la situazione, interviene la consueta mania zoologica del regista: se ne La grande bellezza lo spettatore doveva sorbirsi apparizioni a dir poco gratuite di giraffe e fenicotteri, questa volta è il turno di rinoceronti infuriati, aragoste, pecore (in un incipit da dimenticare), dromedari, cani e pantegane che potrebbero essere (ma anche no) un’inutile e fin troppo esplicita sottolineatura dello zoo umano che si vuole mettere in scena.

Risultati immagini per loro 1 tCineasta dell’eccesso e della dismisura, sceneggiatore in perenne inseguimento della battuta a effetto (quasi sempre con risultati abbastanza goffi, come il famoso ingresso in scena di Jep Gambardella e la sua battuta sulla “fessa e le case dei vecchi” ne La grande bellezza), Sorrentino ultimamente sembra preferire la farsa alla satira, il bozzetto all’analisi, la caricatura al grottesco, rischiando di fermarsi sempre sulla soglia della banalità nella descrizione dei mondi che sceglie di evocare. Eppure, proprio l’altro suo film su un uomo di grande potere, Il Divo, riusciva a porsi come perfetta sintesi tra le legittime ambizioni autoriali del regista e il ritratto di una classe politica e di un mondo altrettanto putrido e putrescente.

In questo Loro 1, invece, anche quando finalmente appare Berlusconi, lo spettatore viene trasportato in una sorta di ammorbante commedia domestica in cui dominano gli scambi tra un Toni Servillo perennemente imprigionato in un’unica smorfia (ma per un giudizio definitivo sulla performance dell’attore, pensiamo sia meglio aspettare la seconda parte che presumibilmente lo vedrà mattatore) e la Veronica Lario di Elena Sofia Ricci, la cui immagine di donna-prigioniera rischia di diventare un cliché difficilmente digeribile. Ma anche qui preferiamo aspettare il 10 maggio.

Resta, bisogna ammetterlo, la curiosità di vedere la piega che prenderà il seguito: per quanto ci riguarda, non mancano motivi di interesse, oltre che per la coppia Berlusconi-Lario, anche per lo sviluppo di almeno due caratteri: la prostituta-studentessa, quella che va a trovare il misterioso personaggio che nel film risponde al nome di “Dio” (sic!) e Violetta Saba, personaggio probabilmente ricalcato su Virginia Sanjust di Teulada, l’annunciatrice TV ex-moglie di un agente del SISDE, con il quale l’ex Primo Ministro avrebbe avuto una relazione e che in Loro 1 appare in una sequenza intrigante e misteriosa.

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