La minaccia mortale di Bolsonaro al Brasile

Riportiamo, tradotto, il testo di un articolo pubblicato sulla rivista Amandla! International

di Rodrigo Péret 

 

Alla presidenza del Brasile è stato eletto un candidato dell’estrema destra con lo slogan “Il Brasile al di sopra ogni cosa. Dio al di sopra di tutto”, che è chiaramente un riferimento criminale all’inno “La Germania al di sopra di tutto – Deutschland über alles “. Per comprendere queste elezioni bisogna necessariamente considerare il contesto in cui hanno avuto luogo e cioè un colpo di stato mediatico-politico-giudiziario iniziato nel 2014 e conclusosi nel 2016. Processo, questo, messo in atto in seguito ad un lavoro articolato del Congresso Nazionale, della Corte federale suprema, l’ufficio del procuratore generale e la polizia federale. Il processo è stato accompagnato da un’ operazione anticorruzione chiamata “Car wash” e da una massiccia operazione di manipolazione dell’opinione pubblica guidata dai mass media.

Ciò che accade in Brasile avviene in un contesto geopolitico caratterizzato da lotte contro il sistema capitalistico in crisi. Il capitale globale sta cercando una nuova strada in quelle che sono le cosiddette risorse naturali. Esiste infatti una notevole contraddizione tra i limiti delle risorse naturali del pianeta e l’illimitata produzione del capitale. Ciò conduce non solo ai tentativi da parte del capitalismo di accaparrarsi le risorse dello stato e del territorio brasiliano, ma anche di controllare i progetti per lo sviluppo del capitalismo in Brasile.

Il colpo di stato del 2016 ha portato a notevoli cambiamenti, tagli nelle risorse pubbliche e politiche sociali, privatizzazioni, affidamenti a capitali internazionali legati al petrolio, minerali e biodiversitá, ma anche diminuzioni di salari e rientro nel circuito del debito estero.

 

La catastrofe Bolsonaro 

Con Bolsonaro la situazione è diventata catastrofica. Come in altre parti del mondo,  la diminuzione delle risorse naturali sta portando all’avvento di leader autoritari il cui obiettivo è trovare politiche estremamente dannose per l’ambiente. Uno dei principi fondanti della politica economica di Bolsonaro è la liberalizzazione del commercio. Ad occuparsi di tale politica è il ministro Paulo Guedes, un economista formatosi all’università di Chicago e che sarà alla guida di un super ministero in cui confluiranno gli attuali ministeri dell’ economia,  della pianificazione e dello sviluppo.

Guedes ha recentemente dichiarato che all’interno del ministero verrà creata una segreteria per la privatizzazione in modo da velocizzare la vendita delle risorse brasiliane. L’obiettivo, con la creazione di questo istituto, è porre al centro delle decisioni governative una politica di vendita dei beni. Si comprende bene quindi che tale azione rappresenta una delle priorità del futuro governo.

In questo periodo di transizione che lo condurrà al governo, Bolsonaro sta formando il suo team e prosegue a fare promesse:

  • aprire la Regione amazzonica alle corporazioni transanazionali
  • potenziamento del ministero dell’agricoltura, che è controllato dall’agrobusiness
  • fare un modo che il ministero dell’ambiente non abbia più una reale forza politica
  • rendere le leggi e le licenze ambientali più flessibili
  • minacciare di ritirare il Brasile dal patto per l’ambiente di Parigi

Attacchi contro minoranze ed attivisti 

Bolsonaro intende anche calpestare i diritti delle comunità indigene tradizionali. Ha dichiarato che neanche un centimetro di terra verrà destinato agli indigeni e che le attuali riserve verranno utilizzate come miniere e usate per il mercato agro-alimentare. Solo l’ anno scorso abbiamo assistito all’assassinio di 110 indigeni, la maggioranza dei quali uccisi mentre difendevano la propria terra. Ciò dà un ‘idea del problema e della escalation di violenza a cui potremmo assistere nel caso in cui le parole di Bolsonaro si trasformassero in azioni.

Razzista, sessista, omofobo, a favore della tortura, noto per la retorica autoritaria e misogina, il capitano dell’esercito ormai in pensione Jair Bolsonaro ha ricevuto il pieno sostegno dei taglialegna illegali, delle compagnie minerarie, degli espropriatori terrieri e dei grandi latifondisti. Ha promesso di eliminare il crimine dalle città brasiliane e dalle aree rurali, dando alla polizia maggiore autonomia e libertà di sparare ai criminali.

Promette di porre fine a qualsiasi tipo di attivismo in Brasile, di criminalizzare i movimenti sociali ed ogni tipo di dimostrazione che si opponga al suo governo. In particolare ha dichiarato la sua intenzione di classificare come terrorismo il Movimento senza terra e il movimento dei lavoratori senzatetto. È visibile in queste parole una retorica autoritaria e fascista, mirata alla repressione e che va di pari passo con i progetti del capitale finanziario internazionale. È una combinazione degli interessi del capitale e dell’aumento della repressione per dare una nuova configurazione al Brasile.

Bolsonaro promuove costantemente discorsi di odio. È molto esplicito nella sua intenzione di rompere con il regime democratico, con la pluralità culturale e con il rispetto per i diritti umani. Attraverso una distorta descrizione della realtà, dove gli aspetti più importanti sono la retorica e la forma anziché la realtà dei fatti, sta costruendo e rinforzando la base del supporto popolare. Fa uso della cosiddetta post-verità, che forma l’opinione pubblica attraverso emozioni e credenze personali, e della propria verità, una verità costruita dal punto di vista di un solo individuo. Per questo motivo, nuovi strumenti politici sono diventati internet e i social media e il loro utilizzo senza precedenti. Bolsonaro cerca un consenso orchestrato da dichiarazioni fortemente emotive e basate sulla paura. La strategia è di creare e amplificare racconti di terrore, di guidare l’ostilità verso obiettivi specifici, alimentando la sensazione che le cose siano fuori controllo e  prive di ordine. Dichiara apertamente la sua opposizione alle battaglie e alle conquiste dei neri, dei poveri, delle donne e del mondo LGBT, dipinti come minacce ai valori morali della società.

Per quanto riguarda le politiche di pubblica sicurezza inoltre, nella lotta contro il crimine e la violenza, la sua retorica fascista ha trovato riscontro nella popolazione che vive nella paura a causa dei numerosi atti di violenza perpetrati dalla criminalità organizzata, dalle milizie e dalle oligarchie. Il Brasile è uno dei paesi più violenti nel mondo; nel 2017 ci sono stati 67.000 assassini, vale a dire 320 morti ogni milione di persone. Si consideri ad esempio che nel Regno Unito il valore cala a 12 morti ogni milione. Il dato è simile a quello dell’Africa del sud dove nel 2017 si sono registrati 363 morti ogni milione. Bolsonaro quindi, agli occhi della gente, è l’uomo che prenderà in mano le redini della legge. Ciò ha avuto una decisiva risonanza tra i gruppi fascisti. La sua retorica ha già causato un’escalation di violenza.

Un’ideologia religiosa reazionaria

Con il fine di aumentare il sostegno della popolazione, continuando con la politica del terrore, alla militarizzazione delle forze di polizia contro la violenza, si è aggiunta una paura di tipo religioso secondo cui la famiglia sarebbe minacciata.  A questo scopo è stato fondamentale il crescente allineamento delle Chiese neo-pentecostali evangeliche e dei settori pentecostali della Chiesa Cattolica all’ala politica di estrema destra.

La teologia di prosperità delle chiese evangeliche considerano le chiese come intermediari finanziari tra la gente e Dio, in modo da ottenere una vita prosperosa sulla terra e una ricompensa in cielo. La Bibbia non è nient’altro che un contratto tra Dio e gli esseri umani: sicurezza e prosperità in cambio di fede. Questa storia, insieme a una morale conservatrice, fornisce una nuova chiave di lettura della cittadinanza e la identifica con la religione.  Ciò porta a credere che le istituzioni politiche debbano salvaguardare la moralità religiosa.

Una delle prime vittime della morale religiosa dello stato è il sistema educativo. Bolsonaro promette una politica basata sulla difesa dei diritti dei genitori sull’insegnamento dei figli. Questi ultimi dovranno ricevere un’ istruzione morale che sia in linea con le idee dei genitori. Al momento si sta discutendo sull’eventualità di aumentare il numero di scuole militari per bambini e ragazzi  e di migliorare l’apprendimento a distanza per gli studenti delle scuole superiori. C’è una proposta che prevede l’eliminazione della possibilità di discutere in classe di argomenti quali la difesa dei diritti umani, filosofia, sociologia e tematiche gender. Si sta architettando un sistema di controllo dell’ideologia attraverso gli insegnamenti in classe e nelle università. Bisogna combattere il pluralismo della sinistra. Il nuovo ministro dell’istruzione è stato scelto tra le fila delle chiese evangeliche.

Nel nostro pianeta, mantenere la produzione e la riproduzione dell’ordine capitalista planetario, attualmente in crisi, richiede un massiccio controllo della società. La vittoria della destra, in varie parti del mondo, tenta di creare un nuovo consenso ideologico basilare. In questa realtà, Bolsonaro, per dare una nuovo identità al Brasile, combina gli interessi del capitale con l’aumento della repressione.

Traduzione dal testo inglese di Cristina D’Aniello

Foto di copertina da https://www.letteradonna.it/it/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Content is protected !!