“Sgurardi Ostinati”: dall’8 aprile il grande cinema è a Casalnuovo di Napoli
Il cinema è il cinema.
Jean-Luc Godard
Nel suo libro Lo sguardo ostinato il grande critico francese Serge Daney invitava a cogliere la verità e la moralità delle immagini, sia quelle fisse che in movimento. Non ci poteva essere, dunque, titolo migliore per la rassegna di cinema che parte lunedì 8 aprile alle 21,00 presso il cinema “Magic Vision” di Casalnuovo di Napoli, un appuntamento che tiene desta la periferia campana da ben tredici anni. Non ci poteva (e non può) esserci titolo migliore, perché questo straordinario appuntamento, tra i più raffinati che si svolgono in Campania, è un invito a purificare lo sguardo dalle troppe brutte immagini che ci raggiungono quotidianamente nelle nostre case per abbandonarsi a visioni cinefile di straordinario incanto.
“Diseducare per resistere”: è questo il motto di Angelo La Pietra e dei suoi collaboratori, un gruppo di giovani che, senza aiuti né sovvenzioni pubbliche riescono a portare cinema di grandissimo livello in un luogo dimenticato da Dio (che ha forse la scusante di non essere cinefilo) e dalle istituzioni: infatti, amministrazioni meno miopi dovrebbero sostenere iniziative del genere con la stessa energia con cui il WWF protegge la natura e le specie animali più rare, e invece tutto è lasciato alla buona volontà (in questo caso eroica) dei singoli. E la “diseducazione” è appunto quella di cui si parlava sopra: abituare il pubblico a uno sguardo meno convenzionale sulla realtà, capace di muoversi per andare alla ricerca della bellezza.
La lista dei film proiettati a Casalnuovo nel corso di questi tredici anni mette i brividi (e bene ha fatto La Pietra a ricordarla in una serie di post sul suo profilo Facebook. Tra essi, Il sole di Aleksandr Sokurov, Last days e Paranoid Park di Gus Van Sant, Spring Breakers di Harmony Korine, Melancholia di Lars von Trier, 4 mesi, 3 settimane e due giorni di Cristian Mungiu. Eccetera eccetera eccetera. Si tratta di film premiati e contesi dai Festival di tutto il mondo, che spesso non hanno trovato una degna distribuzione nelle sale della penisola. Quest’anno l’appuntamento è costituito da sei titoli, in programma dall’8 aprile al 13 maggio, ogni lunedì alle 20,30 o alle 21,00, a seconda della durata più o meno estesa del film previsto, con l’eccezione della settimana pasquale, quando la proiezione avrà luogo martedì 23 aprile. Per scorrere i titoli basta cliccare sulla foto di copertina, in attesa dell’aggiornamento del sito internet da parte degli organizzatori, oppure visitare la pagina Facebook.
Si parte l’8 aprile alle 21,00 con Beautiful Things di Giorgio Ferrero e Federico Biasin, un’opera straordinaria (ad avviso di chi scrive, il miglior film italiano uscito in sala nel 2019), a metà strada tra fiction e documentario, che mette insieme un lucido discorso sul mondo del lavoro con un sorprendente studio sui rumori e sui suoni, una vera e propria sinfonia per immagini e suoni. Un film di bellezza abbacinante. Si prosegue poi il 15 aprile, sempre alle 21,00, con lo splendido Un affare di famiglia di Hirokazu Kore-eda, Palma d’oro 2018 al Festival di Cannes. Sarà poi la volta, il 23 aprile (di martedì a causa della Pasqua, e questa volta alle 20,30) di Mektoub, my love: Canto Uno di Abdellatif Kechiche, che incantò i critici alla Mostra di Venezia del 2017 ed è uscito un po’ in sordina nel maggio dello scorso anno. Il 29 aprile alle 21,00 sarà poi la volta di una vera e propria chicca: 24 Frames, l’ultimo magnifico lavoro di Abbas Kiarostami, inedito in Italia e che solo con grande ostinazione (ovviamente) gli organizzatori sono riusciti a inserire nel programma. Gli ultimi due film saranno L’albero dei frutti selvatici di Nuri Bilge Ceylan (lunedì 6 maggio alle 20,30), bellissima storia sul confronto e il conflitto tra le generazioni, ambientato in una Turchia remota, e ROMA di Alfonso Cuarón, Leone d’oro 2018 e Oscar come miglior film straniero, il capolavoro del regista messicano che non ha certo bisogno di presentazioni.
Il consiglio è di non perdere nessuna di queste visioni, magari organizzando “spedizioni” collettive in auto, in modo da superare il piccolo disagio della posizione un po’ decentrata del “Magic Vision”. Partecipare a “Sguardi Ostinati” è qualcosa di più che andare a vedere alcuni tra i più straordinari film dell’ultima stagione cinematografica: è un modo per sostenere un’offerta e un’iniziativa culturale assolutamente meritoria e per gettare lo sguardo oltre l’ostacolo. Un vero e proprio atto politico. Buona ostinazione a tutti.
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