“Canova e l’antico”: al MANN di Napoli i capolavori di un maestro
“Nobile semplicità e quieta grandezza”: erano queste le basi dell’arte greca secondo Johann Joachim Winckelmann, massimo studioso dell’arte antica e padre del pensiero neoclassico in voga nel XVIII secolo. Egli considerava fondamentale per ogni artista “l’imitazione, non la copia” dei modelli classici, che avevano raggiunto la loro punta massima nei lavori artistici di scultori come Fidia, Lisippo e Prassitele. La mostra “Canova e l’antico”, iniziata lo scorso 28 marzo, e in programma fino al 30 giugno, illustra con abbondanza di materiali la grande passione e la profonda conoscenza dell’arte greca da parte dello scultore di Possagno, considerato un novello Fidia che raccolse l’eredità di grandi maestri italiani come Michelangelo Buonarroti e Gian Lorenzo Bernini, fino a diventare l’artista più importante e conosciuto del suo tempo.
L’esposizione è articolata sui due piani del Museo Archeologico Nazionale e presenta un’ampia e variegata produzione artistica: dipinti, disegni, bozzetti, tempere e, naturalmente, sculture sia in gesso che in marmo tra le quali alcuni capolavori assoluti come la “Maddalena penitente”, “Ebe”, “Venere e Adone” “Amore e Psiche stanti”, “La danzatrice con le mani sui fianchi” e “Le Tre Grazie”. Le opere provengono dal prestigioso Museo Ermitage di San Pietroburgo, dalla Gipsoteca Canova di Possagno, dal Palazzo Tursi di Genova, dal Getty Museum di Los Angeles, dal Museo Civico di Asolo, da Kiev. Al piano terra, lo spettatore può compiere un’interessante esperienza immersiva, ospitata all’interno di un’installazione scenotecnica, nella quale è possibile familiarizzare con la vicenda biografica del Maestro e conoscere la genesi e il significato di alcune sue creazioni, tra cui il gruppo denominato “Il bacio di Amore e Psiche”, custodito al Louvre e del quale Canova eseguì una seconda copia, ora ospitata all’Ermitage, e “Ercole e Lica”, del quale la mostra ospita un bozzetto in bronzo, anch’esso proveniente dal grande museo russo.
Il MANN, che custodisce tra l’altro tra le sue collezioni una spettacolare statua a opera di Canova raffigurante Ferdinando IV di Borbone, situata sullo scalone principale, si rivela la cornice ideale per ospitare un’esposizione del genere. Infatti, il Museo ospita numerosi reperti provenienti da Pompei e Ercolano, città che Canova visitò a partire dal gennaio 1780 e che influenzeranno moltissimo i suoi lavori e la sua formazione. Accostando gli antichi manufatti con i capolavori dello scultore neoclassico, lo spettatore ha la possibilità di entrare nello spazio mentale di Canova e riconoscere alcune fonti della sua straordinaria ispirazione. Audioguide, abbondanza di pannelli esplicativi, unite alla costruzione di un affascinante percorso visivo, che mette insieme spettacolo e approfondimento, consentono al visitatore di penetrare a fondo nell’universo canoviano e di entrare nel laboratorio artistico di uno dei più grandi artisti di sempre.
Si ricorda, infine, che il biglietto include anche la visita della collezione permanente, un’occasione per scoprire e riscoprire i tesori custoditi nel Museo, tra i quali spiccano la Collezione Farnese, la splendida sezione dei Mosaici, oltre alla sezione Egizia, riaperta da poco. Questa sezione ospita sarcofagi, oggetti antichi e preziosi reperti, è tra le più antiche d’Europa, ed è nata prima di quelle del Louvre e dei Musei Vaticani. Per informazioni sulla Mostra, è possibile visitare il sito.
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