Venezia 76, giorno 7: concorso in picchiata. E con “The Painted Bird” si tocca il fondo

Risultati immagini per the painted bird marhoulSiamo ormai arrivati a due terzi del percorso per quanto concerne questa 76° edizione della Mostra del cinema di Venezia e, in attesa di vedere le ultime sei pellicole in lizza per il Leone d’oro (e magari di essere smentiti), l’impressione è che il programma abbia già sparato tutte le sue cartucce nei primi giorni della kermesse. Oggi, infatti, hanno avuto la loro proiezione ufficiale il ceco The Painted Bird di Václav MarhoulAbout Endlessness di Roy AnderssonGuest of Honour di Atom Egoyan, e non si può certo dire che siano le opere più memorabili viste qui al Lido.

Risultati immagini per the painted bird marhoulTratto dal romanzo L’uccello dipinto di Jerzy Kosiński (presunte memorie dell’autore poi rivelatesi in realtà false e inventate), pubblicato per i tipi di Minimun Fax, The Painted Bird racconta la spaventosa odissea di un bambino nell’Europa dell’est durante la Seconda guerra mondiale, un territorio attraversato da vari eserciti, in primis quello sovietico e quello tedesco, e soprattutto abitato da un’umanità feroce e animalesca che sottopone il piccolo protagonista a infinite e inenarrabili vessazioni. Girato in un bianco e nero luminoso e con ampio dispiego di mezzi, il film procede secondo un accumulo di situazioni raccapriccianti inanellando una serie di sequenze di insostenibile violenza, vòlte a provocare nello spettatore disgusto e raccapriccio, sottoponendo il suo sguardo a un viaggio punitivo nel mondo tenebroso dell’orrore più radicale.

Risultati immagini per the painted bird marhoulOra, la questione della rappresentazione della violenza sullo schermo è stata ampiamente dibattuta, soffermandosi soprattutto sulla “tipologia” di atti che vengono squadernati davanti allo spettatore. Il ragionamento si è quasi sempre concentrato, in maniera spesso oziosa, sulla liceità o meno di un determinato approccio nella presentazione del “materiale”. In realtà, il problema di un’opera indecente come The Painted Bird va ben oltre la questione di occhi strappati, volatili che beccano crani o la quantità di randellate inferte al gracile corpicino del protagonista. Il centro del discorso non sta nella selezione di efferatezze con cui mettere in contatto lo spettatore bensì sul discorso politico ad esse sotteso. Infatti, nel mondo infernale rappresentato da Marhoul la gente comune, lungi dall’essere vittima del conflitto, ne è invece pienamente partecipe e, dunque, in un certo senso responsabile, in quanto ogni essere umano incontrato dal bambino, a esclusione di qualche soldato (tra cui un nazista, sic!) è una belva feroce e lubrica, un individuo abominevole capace soltanto di incendiare, distruggere, picchiare, uccidere, stuprare.

Risultati immagini per the painted bird marhoulLa violenza privata esercitata praticamente da tutte le figure che compaiono nel film diventa quindi lo specchio di quella collettiva con numerosi scivolamenti nel più bieco sensazionalismo. A differenza di Va’ e vedi (1985), capolavoro di Elem Klimov che raccontava la follia della guerra e la perdita dell’innocenza di un ragazzino bielorusso per concludersi con una strage di civili perpetrata dall’esercito nazista (il film è basato su un fatto storico avvenuto nel 1943), lo sguardo di Marhoul non riesce mai a mettere insieme denuncia ed etica, cercando quasi sempre la soluzione più scioccante (dunque, anche la più semplice) e, nel finale, anche la più ricattatoria, Per questa ragione, sebbene impreziosito da una bella fotografia in bianco e nero e ricco di sequenze a effetto, The Painted Bird è ad avviso di chi scrive il punto più basso di un Concorso che, fino a questo momento, ha regalato numerose emozioni.

Risultati immagini per roy andersson about endlessnessSu un registro radicalmente diverso dal film di Marhoul si pone invece About Endlessness dello svedese Roy Andersson. Il nuovo parto (poco) creativo dell’autore che con Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza era stato insignito, con un pizzico di generosità, del Leone d’oro nel 2014, procede sulla falsariga del film precedente, mettendo in scena una serie di brevi quadri nei quali sono presentate brevemente alcune situazioni esistenziali di taglio minimalista che diventano il pretesto per una riflessione, a voce bassa e a dire il vero non particolarmente brillante, su piccoli drammi e gioie quotidiane dei quali è permeata l’esistenza umana. Si va da un sacerdote che ha perduto la fede, sottile trait d’union di un’opera del tutto antinarrativa, al viaggio verso la prigionia di un esercito sconfitto, si passa da Hitler a due studenti che discutono di termodinamica, da un padre che accompagna sua figlia a una festa a un dentista depresso. Al di là del tono ieratico che, a differenza del Piccione, non subisce mai alcuna accelerazione, About Endlessness si rivela purtroppo inconsistente e a tratti persino banale sebbene qua e là si affacci qualche battuta indovinata e qualche situazione gustosa.

Risultati immagini per guest of honour egoyanInfine, non molto meglio è andata con The Guest of Honour di Atom Egoyan in cui, come già in altre opere precedenti (si pensi, ad esempio, a Exotica o al più recente Remember), il regista armeno ordisce una fabula molto complessa che prova a mettere insieme gli elementi del thriller con una riflessione sui rapporti familiari (qui, in particolare, quello tra padre e figlia come in The Captive) finendo però per impantanarsi in un eccesso di sub-plot in cui vi sono troppe parentesi aperte e non chiuse e alcuni elementi decisamente inattendibili. Il racconto appare così arzigogolato e contraddittorio in una matassa che l’ambiziosa sceneggiatura non riesce a dipanare. Indeciso tra due strade e due storie, il film decide di imboccarle entrambe, le quali però si intralciano l’una con l’altra senza che nessuna delle due riesca a trovare uno sviluppo compiuto e una degna conclusione.

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