Eros e Pathos 3. Se…dotta è abbandonata
di Eliana Petrizzi
‘Se dotta è abbandonata’: prendo il via da questa bella battuta di un amico per raccontare la storia che segue. Rossella, responsabile marketing, è la compagna di Alessandro, consulente finanziario, cui è legata da un rapporto conflittuale sempre in bilico tra il prendersi e il lasciarsi. Alla fine, dopo sei anni si sono lasciati definitivamente, perché Alessandro non sopportava più di sentirsi in ombra accanto a Rossella; di tanto in tanto la tradiva pure con sfrontata baldanza, con donne che stavano a Rossella come un’osteria ad un ristorante gourmet. Insicuro di suo probabilmente dall’infanzia, alla fine ha smesso di amarla, e pure lei a lui, e arrivederci ai suonatori. Dopo pochi mesi dalla separazione, incapace di stare da solo, Alessandro si è accoppiato con una pianta a tronco largo e fusto corto, di quelle sotto cui ci si può riposare inebetiti e sereni. Rossella, invece, ha ritrovato la serenità e sta benissimo da sola; se e quando sarà, vorrà un compagno vero, non una compagnia di comodo.
Bisogna essere onesti: esistono anche molte donne come Alessandro, a conferma che non è tanto un problema di sesso, ma di forza di carattere e di personalità, che tuttavia, statisticamente affligge più gli uomini, abituati da millenni a dominare su donne cui non era riconosciuta alcuna facoltà di pensiero, di decisione, di iniziativa.
‘Voglio una donna bella, colta, ironica, divertente, sexy, capace, forte, esuberante; una che tutti mi invidino’. Lo dicono molti uomini, ma quanti nel privato ce la fanno davvero a vivere felici e sereni con donne simili accanto? E quanti invece cedono, fiaccati da ataviche competizioni di genere? Care donne ‘belle, colte, ironiche, divertenti, capaci, forti, esuberanti ecc.’, ricordate che gli uomini che prima o poi non ce la faranno, preferendo a voi ‘relazioni meno impegnative’, vanno allontanati senza rimpianti. Questi individui preferiranno sempre una chihuahua ad una lupa, credendola più rassicurante solo perché di piccole dimensioni. Potrete essere affettuose e accudenti quanto vi pare, ma a loro spaventerà sempre la vostra potente natura di fondo. Uomini come Alessandro daranno sempre la colpa a qualcun altro delle loro lacune; non saranno infatti stati loro nella vita a non impegnarsi abbastanza per raggiungere il traguardo, ma voi ad essere andate troppo avanti, e per questo andate punite. Coi vostri talenti conquistati con merito e sacrificio, dovreste stare a consolare loro, quasi scusandovi delle vostre capacità, anzi impegnandovi a scendere più in basso che potete per far loro compagnia nel fosso dell’autocommiserazione. La cosa peggiore, poi, è che quando si allontanano da voi per donne di cui non sono neppure innamorati, ma con cui ‘si riposano’ (parole loro), le prime non le vogliono lasciare – e certo che no – ma faranno come quei parvenu che escono in strada con l’utilitaria, per tenere la Ferrari chiusa in garage. Incapaci di reggere il confronto con una persona forte perché abituati a vincere facile, sceglieranno accanto qualcuno di mediocre da ogni punto di vista, che gli cammini sempre un passo indietro, preferendo essere campioni di discesa a peso morto piuttosto che scalatori.
In estrema sintesi: i vostri uomini hanno traslocato dall’attico in centro per trasferirsi nel seminterrato di periferia, chiedendovi ogni tanto di risalire per darsi una ripulita? Se la risposta è sì, mandateli dritto per dritto a scopare il mare. Potrebbero vivere in eterno col piede in due scarpe, ma a voi serve un centometrista scattante, non uno claudicante.
Inutile dire che la seguente riflessione vale anche se rivolta contro molte donne della stessa guisa, giusto per essere onesti.
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