Eros e Pathos 4. Togliete e vi sarà dato

di Eliana Petrizzi

Lui ti ha lasciata per una tua amica. Lui ti ha sempre tradita e te ne sei accorta dopo anni. Lui sta con te ma sta pure con la sua ex. Lui ti promette da una vita di lasciare moglie e figli ma non lo fa, perché la moglie non è preparata, i figli andrebbero in depressione ecc. Insomma, le solite storie da rotocalco di cui si sghignazza dal parrucchiere, e che nessuna pensa mai possano capitare a sé. Di fatto, prima o poi, le prove arrivano per chiunque, secondo un criterio di perfetta democrazia che prescinde da età, aspetto fisico, cultura, bontà, cattiveria, ricchezza e povertà. Considerando l’ipocrisia del genere umano e le sottili crudeltà di cui sono capaci soprattutto i commiseratori, troveremo compagni inattesi, ma pure molti che credevamo vicini, la cui cattiveria sarà pari solo alla loro stupidità. Per il resto, è bene ricordare che nei momenti cruciali della vita si è sempre soli. L’etimologia di ‘crisi’ deriva dal verbo greco krino: separare, cernere; in senso più lato, discernere, giudicare, valutare.

Nell’uso comune, la parola assume un’accezione negativa, riferita al peggioramento di una situazione. Ma, se riflettiamo sulla sua etimologia, possiamo coglierne la sfumatura positiva; la crisi diventa cioè momento indispensabile di riflessione, di valutazione, di discernimento e di cernita, trasformandosi nel presupposto necessario per un rifiorire prossimo. Se si ha la capacità di abbracciare con coraggio la delusione e il dolore, affrontandoli senza perdere l’autostima, ci saranno momenti in cui il vostro “grazie!” per la pienezza della vita vi sembrerà sempre troppo piccolo, per quanto è generoso quello che ogni giorno vi verrà offerto. Raccogliere e sviluppare il potenziale edificatore del crollo, sfruttare soprattutto gli effetti benefici di un dispiacere: ecco a cosa servono separazioni e tradimenti. Avete vagato per anni con un topo morto tra le grinfie, morto e decomposto, e ancora state lì ad accanirvi, più attaccate al gesto della presa che alla preda. Dovete mollarlo: non subito, adesso. Se vi fa una carezza, la sua mano è più rigida della paletta di un finanziere. Se vi dà il braccio, vi porge un osso morto. Se costretto a scegliere, andrebbe sempre e comunque altrove. Prende accanto a voi il raccolto del giorno, ma non semina più insieme a voi; non sa e non vuole.

Quando un amore finisce, tuttavia, è solo colpa dell’altro? Non saremmo stati anche noi pigri e miseri a tenere sempre lo sguardo verso il basso, preferendo raccattare le briciole per terra, che guardare il fuoco ardere nel forno? A danno accaduto, non chiedete, non indagate, non immaginate, non guardate. Non recriminate, non denigrate, non fatevi compatire. Non rimestate sangue putrido nella piaga aperta. Chiudete, cauterizzate e passate avanti. Essere in difficoltà sentimentali, poi, è un po’ come avere un bambino piccolo: potete inventare scuse per cose che non desiderate fare, o per non incontrare persone che non avete mai avuto in fondo nessuna voglia di incontrare. Potete dilazionare ragionevolmente i tempi di un impegno, annullare appuntamenti. Vi accorgerete così che di tempo ne avete tanto, per assetti impensati e nuove messe a fuoco. Il tempo adesso serve a voi. Quello per gli altri arriverà, e vi vuole interi.

Amici traditi, deve darvi forza questo: che sempre nella vita le cose che ci sembrano immense sono solo poco più che grandi. Chiuso un amore infelicitante, non dovremmo commettere mai il peccato di dire: “Non amerò mai più!”. E smettiamo pure di cercarlo un altro amore quando una storia è finita. L’amore non si cerca: ti trova. La vita ha di bello che in una manciata di ore sa ripulire lo sguardo e distendere gli orizzonti. Ci fa guardare avanti ma anche voltare indietro, mostrandoci quanto tempo avevamo perso per noia, per ego e per paura, chiamando case, trincee che contenevano solo i morti di una guerra tra poveri. Che si esca quanto prima da certe pene, che fanno solo più povero il nostro sguardo sulla vita. Quando perdiamo qualcuno, invece di disperarci, ricordiamo questa frase di Guido Ceronetti: “Né debiti né rimpianti. Dio ha dato. Anche togliendo ha dato”. E in questo caso aggiungerei: “Soprattutto togliendo ha dato”.

Solo la vita insegna ad amare, e a capire che tutto ciò per cui si dispera, mai vale il disperare.

 

 

 

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