Risposta a Vincenzo De Luca sulle violenze del 23 ottobre a Napoli
Tutti hanno visto le immagini delle violenze di ieri sera nelle strade di Napoli. Il Presidente della Regione Campania, come al solito, scaraventa tutta la responsabilità sui cittadini, senza fare alcuna ammissione di colpa sulla sua improvvida fuga in avanti. Abbiamo dunque ritenuto necessario replicare al suo post. Di seguito trovate il post di De Luca e la mia risposta
POST DEL PRESIDENTE DE LUCA
“CORONAVIRUS: ieri sera si è assistito a Napoli a uno spettacolo indegno di violenza e di guerriglia urbana organizzata, che nulla ha da spartire con le categorie sociali. Ieri si applicavano le stesse ordinanze a Milano, Roma e Napoli. E mentre a Milano e Roma le città erano deserte nel rispetto delle norme, a Napoli c’erano violenze e vandalismo. Alcune centinaia di delinquenti hanno sporcato l’immagine della città.
Vogliamo chiarire che:
1) I protagonisti di questi episodi non hanno nulla a che fare con le categorie economiche e con i cittadini di Napoli, che hanno dato in questi mesi una prova straordinaria di autodisciplina e di responsabilità, e che tuteleremo fino in fondo sul piano sanitario e su quello sociale.
2) Continueremo a seguire la nostra linea di rigore, senza cambiare di una virgola, come è nostro dovere fare.
Da questo momento chiediamo al Governo di impegnarsi:
1 A garantire la legalità e il rispetto delle leggi
2 A mettere a punto immediatamente un piano di sostegno socio-economico per le categorie produttive e per le famiglie.
Questo sostegno costituisce una priorità assoluta, al pari delle misure sanitarie, come abbiamo fatto in Campania con un piano economico e sociale scattato contestualmente alle misure restrittive.
Da oggi non accetteremo ritardi e interlocuzioni se non si affronta da subito il tema sociale. Sollecitiamo un incontro ad horas con il Governo su questi punti.”
LA NOSTRA REPLICA
1) Lei è intellettualmente disonesto perché omette di dire che a Milano e Roma non è stato minacciato nessun lockdown generale, a differenza di quello che ha fatto lei che, prima di prendere decisioni, avrebbe il DOVERE di confrontarsi con il Governo centrale. La sua fuga in avanti è stata disastrosa, come disastrosa è la sua gestione del Covid. Ma, si sa, chi non sa governare non può improvvisarsi statista.
2) Le sue dirette TV sono altrettanto violente e insultanti nei confronti dei cittadini, verso i quali lei dimostra di non avere alcun rispetto.
3) Giusto condannare le violenze. Ma: lei si è chiesto che immagine dà chiudendosi dentro la sede della Regione, come un piccolo despota sudamericano, mentre le mamme protestano pacificamente con i loro bambini dietro blocchi di cemento che impediscono il passaggio e con poliziotti che le sorvegliano? L’istituzione sbarrata: non crede che sia un’immagine devastante, un’ammissione di sconfitta? O dobbiamo pensare che lei è capace di parlare solo senza contraddittorio?
4) Usando la sua meschina e proverbiale astuzia, lei inizia dicendo “tuteleremo le persone fino in fondo sul piano sanitario e su quello sociale”. Poi, nel finale, “chiede al Governo di impegnarsi”, scaricando sugli altri quelle che sono responsabilità TUTTE SUE. Perché – purtroppo – la sanità sta in mano regionale, quindi in mano a lei, e lei non si è dimostrato capace di proteggerci. Inutile, dunque, scaricare tutto sul Governo.
Le ricordo una cosa. È scontata, ma lei non pare ricordarlo: Lei e solo Lei è responsabile dell’efficienza dei servizi che la Regione gestisce e amministra. Si assuma, dunque, le sue responsabilità. Per dignità e per il rispetto di se stesso.