“Maratona Fantozzi”, ‘Volume entertaiment’ e ‘Socio Aci’ omaggiano il genio di Paolo Villaggio

di Stefano Pignataro

 

Quattro anni senza Paolo Villaggio. La mattina del 3 luglio 2017 leggere un semplice ma lapidario messaggio che recitava parole come “Questa volta Fantozzi in Paradiso ci è andato veramente, onore ad un grande” fu allo stesso tempo straziante e alienante. Straziante perché era giunto il momento tanto temuto, la morte di un tuo idolo che, da classico nell’accezione calviniana del termine, non termina mai quello che ha da consegnare ai suoi lettori e al suo pubblico; alienante perché il rapporto tanto portato avanti tra la morte e la maschera fantozziana trovava realizzazione sul piano storico ed esistenziale. Un rapporto, quello della morte, portato avanti da Paolo Villaggio sempre con amara e intelligente ironia, un’ironia dissacrante, intelligente, sottile, complessa, che riassumeva ed era riuscita a conciliare, come pochi intellettuali del Novecento, un’accezione spirituale e materialistica allo stesso tempo.

L’idea di morte nella saga fantozziana è costantemente presente, ma quasi sempre assume un’idea fallimentare, non vincente. Sarà per le varie e goliardiche carambole da cui il personaggio esce quasi sempre indenne, sarà per l’idea metafisica del passaggio in un’altra dimensione che esula dall’idea di spazio-tempo e che proietta il personaggio dinanzi alle sue più segrete ossessioni (una gerarchia sadica anche in un altro mondo), è stato sempre arduo accostare il personaggio e la figura di Paolo Villaggio alla morte reale che, seppur nelle difficoltà dovute all’età, dimostrava un attivismo e un dinamismo intellettuale sempre straordinario.

Come tutti gli scrittori (e Villaggio era un grande scrittore prima ancora di essere un grande attore) gli capitava di ripensare criticamente la sua opera con diversi aggiustamenti, appendici, nuovi progetti; negli anni che hanno preceduto la sua scomparsa, il Maestro ha consegnato ai suoi lettori Fantozzi forever, tavole e testi di Francesco Schietroma, Milano, Cairo, 2014., Fantozzi letto da Paolo Villaggio, l’audiolibro inedito, Roma, Volume Audiobooks, 2016, oltre che i testi inediti Italiani brava gente… ma non è vero!, Milano, La nave di Teseo, 2018 e L’uguaglianza, Edizioni di Comunità, Roma/Ivrea 2020. All’audiolibro inedito è legato, quasi da una costola, l’interessante documentario La Voce di Fantozzi, in recupero dell’opera scritta di Paolo Villaggio, che si era prefissato, riuscendoci egregiamente, di mettere sotto la lente di studio tutto ciò che l’opera e la saga fantozziana abbia trovato nel corso della sua strada e come essa sia riuscita ad intersecarsi con l’arte di scrittori, sceneggiatori, registi, attori e molti altri artisti che hanno avuto la fortuna di confrontarsi con il suo estro.

Proprio da Volume S.r.l, in stretta collaborazione con il Socio Aci e Alice nella città (senza dimenticare il vasto affetto di fan, cultori, studiosi e appassionati che nel corso degli anni hanno dato vita a delle intelligentissime pagine social dedicate alle avventure del ragioniere dal titolo Ufficio Sinistri, Gli incivili oltre che le pagine ufficiali Fantozzi Forever e Fantozzi official), è venuta l’idea di una “Maratona Fantozzi” che avesse l’obiettivo di ricordare Paolo Villaggio a 4 anni dalla sua scomparsa.

L’idea, voluta in occasione delle Notti bianche del Cinema italiano, progetto e iniziativa nazionale organizzata in diverse sale cinematografiche di molteplici città italiane, oltre a dar risalto agli ultimi titoli da poco usciti nei cinema dopo la pausa dovuta alla crisi pandemica, è stata unica e alquanto geniale e sarebbe molto piaciuta a Luciano Salce. Undici ore non-stop per rivedere i primi quattro film della saga Fantozziana e poi La voce di Fantozzi, il docufilm diretto da Mario Sesti, ultima interpretazione di Paolo Villaggio. Un’idea che a prima vista potrebbe richiamare la proverbiale maratona forzata ideata dal Prof. Guidobaldo Maria Riccardelli che sadicamente costringeva gli impiegati a vedere e rivedere i classici del cinema d’autore slavo e tedesco.

La differenza con la triste abitudine imposta agli impiegati della Megaditta è che i partecipanti alla “Maratona Fantozzi” organizzata al Cinema Adriano dalle ore 23 dello scorso 3 luglio sino alla mattina seguente è che non solo non si sono annoiati neanche per un istante (e ciò risulta lapalissiano affermarlo) ma che ad affollare la sala erano già ore prima, in attesa che, prima delle proiezioni, avessero potuto incontrare i protagonisti della mitica saga invitati dagli organizzatori. Gli stessi organizzatori, Massimo Mescia e Daniele Liburdi, dopo una giornata trascorsa all’insegna dell’arte di Villaggio cominciata al Campidoglio con il Sindaco di Roma Virginia Raggi, che ha espresso il suo apprezzamento per il progetto Clamorosamente Villaggio organizzato in occasione dei cinquant’anni dalla pubblicazione del primo Fantozzi per Rizzoli e per i novant’anni dalla nascita del Maestro, (ricorrenza che cadrà l’anno prossimo), hanno deliziato il pubblico gremitissimo del cinema Adriano con aneddoti e riflessioni da parte del ricco parterre che, prima di giungere al Cinema Adriano, sono stati protagonisti di un altro ulteriore incontro alla Casa del Cinema di Roma.

Prima delle proiezioni, dunque, i fantozziani (o i fantozzologi) hanno potuto ascoltare i ricordi di Ezio Greggio, Gianni Fantoni, Neri Parenti, Gianni Franco, Mario Sesti, approfonditi dai ricordi della famiglia Villaggio (la moglie Maura ed i figli Piero ed Elisabetta) o anche testimonianze inedite di personaggi sconosciuti ai più ma che hanno avuto un ruolo fondamentale nel corso della saga quali Clemente Ukmar, storica controfigura che, assieme ai numerosi stuntman e clown (su tutti, i fratelli Colombaioni), hanno prestato il corpo allo sfortunato ragioniere che, proprio come un fumetto e un pioniere del genere slapstick, si poteva distruggere o ridursi in tanti pezzi ma magicamente tornare integro per continuare la vita di tutti i giorni.

La lodevole iniziativa della maratona, al di là dello scopo commemorativo, ha ottenuto la suggestiva sensazione di unire, in un unico giorno in un determinato spazio, studiosi e fan di tutta Italia che, anche grazie agli agglomerati delle pagine social che, oltre a riproporre immagini e pezzi filmati sempre lieti da rivedere, giocano con l’ironia del Ragioniere attraverso caricature e fotomontaggi con la vita di tutti i giorni creando immagini e “meme” ironici e graffianti che sarebbero stati sicuramente molto apprezzati dallo stesso Villaggio, sempre famelico di apprendere i gusti della nuova generazione. Una generazione che, anche se molto lontana dal contesto storico in cui nascevano e venivano scritte le sceneggiature della saga fantozziana (molto ricche di riferimenti politici, sociali) dimostrano di aver studiato con attenzione ogni elemento dei libri e dei film.

Ne è stata dimostrazione l’attenzione che vi era al Cinema Adriano quando gli ospiti narravano le scene alle quali presero parte: non ve ne era nessuna che risultava sconosciuta ai più. Una dimostrazione ulteriore che il personaggio di Fantozzi, parafrasando due sue ultime opere, avrà sempre “Voce” e sarà “Forever”.

Immagine di copertina da Volume Entertainment

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