Appunti del sole di ieri
di Flavio Russo
Appunti del sole di ieri:
1) Mentre lavora alacremente, e alacremente bestemmia contro la nostra condizione, Claudio non si gira se lo chiamo Salvatore, neanche se lo chiamo Francesco, neanche se ci metto prima il don, neanche se gli dico la capa mia sotto i piedi vostri, neanche allora mi caca. È uno che rifiuta il titolo anche nello scherzo. Integralista, vota perfino Meloni! Eppure è una pasta d’uomo. Fra i migliori che abbia mai visto, e credo, qui ci vuole, di avere discreta vetrina di mostri. Micol no invece, la sera, accetta il titolo con un sorriso, perfino sopporta il mio gatto. La vita dovrebbe essere più dolce quando hai un gatto che parla, ma lo stronzo è timido! Non tollera. Non tollera il pubblico!
2) ieri il cane bianco, che sempre mi accompagna, ha vomitato una farfalla nera e con le ali viola. Bellissima. Oggi se ne stava sdraiato a guardarci, noi ciechi stupidi che ci battiamo la mano sulla fronte solo per non esserci trovati i capelli, mentre a lui gli ridevano gli occhi e si passava la lingua rosa su quel muso di lupo che ha, e il bimbo non avendomi è passato avanti e mi faceva segno del cane, come per indicarmi una farfalla.
3) Sotto il tramonto rosso l’acqua mia era nera, ed era tutto il giorno, ed ancora lo era. Io mi mettevo un po’ più su e lei si rigonfiava e mi schizzava addosso. Bruciava. Facevo luce ad oggi con piccoli lumi di ieri, di quando il mare era calmo ed il libro correva. Lasciami giù ho detto al cane. Piano piano mi ha mollato, il sole ha cominciato a starmi su da sé, felice ed esausto, felice esausto e disperato.
4) Claudio non tocca nulla fuori dai pasti, perché lui deve correre e non può essere grasso. Eppure è così come il dito mignolo. Secco così.
“Oh Tieni..” gli ho detto poggiando il Pocket coffee sopra un banco. Lui mi ha risposto che non beve caffè e non mangia cioccolato. Il cane bianco s’è girato a pancia all’aria, ed anche io ridevo.