Torino Film Festival 35: il programma
Ci sono poche garanzie e certezze nel variegato panorama dei festival cinematografici (che sono centinaia) che si svolgono in tutto il mondo nel corso di un anno solare: il Torino Film Festival è una di queste. La manifestazione che si svolge sotto la Mole negli ultimi giorni di novembre è sempre una kermesse straordinaria capace di interessare gli addetti ai lavori e di vedere una grande partecipazione di pubblico in quella che è considerata la città più cinefila d’Italia. Il Festival non si fa un problema di attingere dai programmi dei grandi festival internazionali che lo precedono nel corso dell’anno (Berlino, Cannes, Locarno) e ha saputo, al contempo, crearsi una propria personalità con sezioni di grande valore e originalità, tra cui Onde, curata da Massimo Causo e Roberto Manassero, e After Hours. La nostra Rivista seguirà il Festival, in programma dal 24 novembre al 2 dicembre, giorno dopo giorno.
Tra gli eventi più attesi, la Retrospettiva completa, cortometraggi compresi, dedicata a Brian De Palma (che purtroppo non ha potuto accettare l’invito del Festival a presenziare). D’altro canto, il regista di opere capitali come Il fantasma del palcoscenico e Omicidio a luci rosse è stato uno dei grandi protagonisti della cosiddetta “New Hollywood”: inevitabile, quindi, che il Direttore del Festival, Emanuela Martini, appassionata ed esperta conoscitrice del cinema di quegli anni, proponesse un viaggio nell’opera di uno dei giganti del cinema mondiale. Come da tradizione, alcuni dei film saranno proiettati in pellicola al Cinema Reposi, una delle poche sale che possiede ancora il supporto necessario per l’utilizzo del 35 mm.
Guardando alle altre sezioni, in attesa di vedere i film sono senz’altro da segnalare in “Festa Mobile” i nuovi film di Pasquale Scimeca, Haifaa Al-Mansour (La bicicletta verde) e Deniz Gamze Ergüven (autrice del fortunato e premiatissimo Mustang). Con Balon Scimeca ha realizzato un docu-drama sulla questione dei migranti, Mary Shelley di Haifaa Al-Mansour racconta invece dell’incontro e dell’amore tra la protagonista del titolo e il poeta Percy Bysshe Shelley, mentre Kings della Ergüven racconta lo scontro razziale nella Los Angeles del 1992 ai tempi del pestaggio di Rodney King da parte della polizia. In “Festa Mobile” ci sarà poi una vera e propria chicca: la proiezione del restauro di Grandeur et décadence d’un petit commerce de cinéma, un noir televisivo girato nel 1986 da Jean-Luc Godard su commissione de “La Série Noire”. La sezione After Hours darà grande spazio al cinema horror (tra l’altro è prevista per sabato 25 novembre, come l’anno scorso, una notte horror con la proiezione di tre pellicole, a partire dalla mezzanotte) e vedrà la presenza dell’immancabile Sion Sono, omaggiato da una retrospettiva completa sei anni fa, che approda a Torino con Tokyo Vampire Hotel, una miniserie TV prodotta da Amazon.
Grosse sorprese promette anche Onde, uno dei polmoni verdi del Festival, che accoglie solitamente opere ardite e sperimentali: tra le visioni di sicuro interesse il bellissimo Colo di Teresa Villaverde, già in Concorso alla Berlinale, En attendant les barbares di Eugène Green (altra presenza fissa qui a Torino), Let the Summer Never Come Again, esordio della durata di quasi quattro ore del georgiano Alexandre Koberidze.
Naturalmente, Scimeca a parte, il cinema italiano sarà presente in maniera massiccia: dall’esordio del montatore Jacopo Quadri a the Death of Stalin di Armando Iannucci (entrambi nella sezione competitiva “Torino 35”), dall’anteprima del capitolo finale di Smetto quando voglio di Sidney Sibilia (nelle sale dal 30 novembre) a Tito e gli alieni di Paola Randi con Valerio Mastandrea (“Festa Mobile”) a Favola di Sebastiano Mauri (“After Hours”).
Il programma completo è consultabile sul sito al seguente indirizzo: http://www.torinofilmfest.org/programma/edizione/104/35-torino-film-festival.html.
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