I bisnonni di Dylan Dog – Ottava parte
Il percorso avviato nel 1872 col Dottor Hesselius di Le Fanu arriva a concludersi, senza esaurire gli indagatori che continuano a popolare riviste e antologie del fantastico dagli anni ’40 in poi, approdando al fumetto col Dr. Drew di Jerry Grandenetti fino ai recenti personaggi di Mike Mignola.
L’albo professionale di questi detective letterari ha mostrato una forte prevalenza del ramo medico, con sporadiche intromissioni di titolati o enigmatici orientali privi di una precisa collocazione. Non è questo il caso di Keith Hilary Pursuivant, la creazione di Manly Wade Wellman protagonista di quattro storie pubblicate da Weird Tales sotto lo pseudonimo di Gans T. Field. Giudice in ritiro decorato nell’esercito durante la Grande Guerra, Pursuivant si distingue dai colleghi per l’anomala formazione giuridica, ma condivide con loro la stessa frequentazione del sovrannaturale che permea tutte le sue avventure. L’età matura ne pregiudica l’intervento diretto relegandolo talvolta al ruolo di narratore, la competenza e la pacata risolutezza lo rendono invece una figura di rilievo, gran conoscitore dell’occulto e autore di un rinomato saggio, il “Vampiricon”. Il Giudice conta inoltre su una risorsa speciale, un bastone animato che nasconde la lama d’argento recante l’iscrizione “Sic pereant omnes inimici tui, Domine”.
La spada forgiata da Saint Dunstan, patrono dei fabbri e nemico del Diavolo, sarà poi utilizzata da Wellman per creare una relazione con altri suoi personaggi, tutti connessi in un universo comune non lontano dalla continuità dei fumetti DC e Marvel. Dallo scontro col licantropo di The Hairy Ones Shall Dance del ‘38, al quarto racconto “The Half-Haunted” del ‘41, la presenza del Giudice scivola ben presto dietro le quinte degli altri cicli, riapparendo in veste di mentore presso i personaggi John the Balladeer e Lee Cobbett. Il suo passaggio di testimone troverà poi una rappresentazione fisica nella consegna della spada di Saint Dunstan, destinata a equipaggiare il più giovane e avvenente John Thunstone.
Con la sua comparsa avvenuta su Weird Tales, in Thunstone incontriamo il primo investigatore di quest’immaginaria famiglia in cui la fama di esperto di magia è pari a quella di seduzione, fornendo un modello al “discendente” fumettistico Dylan Dog.In questo senso, Wellman offre una caratterizzazione nuova al personaggio, che svecchia il cliché abusato dell’attempato studioso rinnovandolo in una figura più dinamica, dotata di fascino e mezzi facoltosi, adatta a catturare l’attenzione del lettore dei pulp del ’43 abituato ai modelli proposti dal cinema e dai fumetti. La capacità dell’autore di scrivere con brio e immaginazione visiva, qualità che gli ha consentito di spaziare in vari generi narrativi dal western al fantastico, fa sì che Wellman proponga con John Thunstone un efficace meccanismo narrativo, in cui convivono i classici mostri del gotico insieme a varie creazioni originali dalla spiccata attenzione al proprio contesto culturale geografico.
Nella prima avventura del ’43 “The Third Cry of Legba”, veniamo introdotti a una figura ricorrente nelle storie di Thunstone, Sharon, Contessa di Monteseco, così come pure apparirà l’arci-nemico Rowley Thorne, lo stregone ispirato da Aleister Crowley che Ramsey Campbell definirà il novello Moriarty della serie. Nonostante queste similitudini richiamino dei modelli diventati degli stereotipi, la creatività di Wellman propone nel corso dei racconti altre creazioni più atipiche, attingendo al folklore dei monti Appalachi e delle popolazioni native americane. È così che nasceranno degli antagonisti provenienti dal passato ammantati del mistero di un popolo leggendario, gli Shonokin.
Queste creature dall’aspetto umanoide vestono con abiti dai tessuti grezzi e indossano grandi cappelli che ne coprono gli occhi felini e le dentature acuminate. Ritiratosi nei secoli dal territorio “civilizzato” ne occupano sono piccole porzioni nascoste, facendo scempio di chiunque ne oltrepassi i confini.
Gli Shonokin precedono storicamente l’apparizione delle popolazioni indiane e succedono a esseri ancora più ancestrali e disumani che occupavano il territorio molto prima dell’uomo. In questo modo Wellman crea un rimando al ciclo Cthulhiano di Lovecraft, citando anche il pseudobilblia Necronomicon, inoltre il suo gusto del cross-over fa sì che Thunstone tenga persino un carteggio col personaggio di Seabury Quinn, il dottor De Grandin. Due mondi letterari che s’incrociano dando vita a un piano comune del soprannaturale.
Le avventure di John Thunstone seguiranno un arco editoriale che comprende numerosi racconti apparsi soprattutto su Weird Tales dal 1943 al 1982, a cui si aggiungono gli unici due romanzi della serie, What Dreams May Come e The School of Darkness, rispettivamente del ’83 e del ’85. La godibilità del ciclo fa sì che l’intero corpus di storie venga riproposto in un unico volume dalla Haffner Press nel 2013, inoltre, la televisione non poteva trascurare una figura dal carattere così carismatico dedicandogli un episodio del serial Monsters, in cui, nonostante i limiti di budget della produzione Laurel Entertainment, l’attore Alex Cord ne restituisce un’interpretazione calzante.
Il piglio scientifico dei vari antenati dottori passa in secondo piano, in favore di un approccio più vigoroso, per nulla insensibile al fascino femminile. È un precedente di successo.
Manca poco più di un anno tra l’ultima apparizione Thunstone e il primo incubo dell’investigatore di Craven Road. Che a difenderci dai mostri sia una spada magica o un revolver importa poco, basta che il trucco funzioni.